domenica 15 maggio 2011

JOE LO STRIMPELLATORE

"E' stato il bandito senza tempo che ci ha dato il la e che ci ha accordati. C'è chi sulla strada hai incontrato Elvis, chi Bob Dylan, chi molto tempo prima, Giovanni Battista o San Paolo: a noi è toccato lui, Joe Strummer.(....) Lui ci ha indicato la strada dell'appartenenza, della fede: il rock n' roll". Queste parole, uscite dall' anima dei fratelli Severini, danno una chiara spiegazione di quello che Joe Strummer è stato per alcune frange di generazioni degli ultimi due decenni del secolo appena trascorso. Io, Joe, non l'ho vissuto come loro. Non ho potuto "assaporarlo" da qualche parterre di un qualsiasi palazzetto di provincia, non ho potuto alzare il pugno con lui al grido di "I fought the low", e non ho potuto nemmeno non dormire la notte con la speranza di incontrarlo, magari dopo una sua esibizione, in qualche centro sociale metropilitano: la sua improvvisa scomparsa e la mia non longevità di vita sono state distanze troppo incolmabili. Ma ho comunque potuto viverlo a mio modo, a modo di tutti quei giovani che trovano nel rocker di vecchio stampo il rocker per eccelenza, un vadevecum, un icona da emulare, senza peli sulla  lingua  o sulla maglietta. Forse Joe Strummer  non mi  ha dato le emozioni  di un Dylan o di uno Springsteen, ma io lo considero comunque il rivoluzionario del Rock per eccellenza. E non mi riferisco soltanto alla genialitè di essersi  importato la reggae music con tutta la Jamaica e i filistei dietro, di averla fatta sua dopo averla goliardicamente fusa con il rock, il punk e l'england blues, ma anche, e soprattutto, all'ostinatezza, al coraggio ed alla sfrontatezza di aver sempre navigato controcorrente, su acque spesso impregnate di perbenismo borghese, e con tutta la sua barca, quella dei Clash. Joe è forse l'ultimo idealista del rock n' roll, l'ultimo ribelle che spara con una chitarra ed è di sicuro l'unico che - dopo aver dato tutto con la sola, vera, rock band degli anni '80 - ha deciso di appendere la sua "arma" al muro senza dar possibilità a dollari, capitalisti o interessi vari di farla schiodare da quel posto. Qualche tempo fa Joe lo strimpellatore se ne è andato, ma due cose addolciscono questa amarezza, rendendola un pò meno aspra: la consapovelezza che ogni giorno, ogni momento, ogni istante qualche sognatore sarà sempre pronto a sparare note come fossero colpi dopo aver ascoltato per la prima volta "London calling" e quella che, proprio mentre scrivo queste righe, Joe stia certamente lucidando il suo fucile, pronto a far ballare ancora una volta, per l'ennesima volta, anche il diavolo. Ciao Joe

Nessun commento:

Posta un commento