lunedì 16 maggio 2011

Capitan Corto

Ottimo vino... mi ispira fantasia, viaggi e misteri.. Per questo stasera voglio parlare di un "bandito" un pò atipico. Uno di quelli usciti dalla magica matita di Hugo Pratt: capitan Corto Maltese. Marinaio gitano, giramondo solitario, gentiluomo di ventura il Corto è divenuto negli anni il mio archetipo di avventuriero romantico ed anche, per eccellenza, il mio disincantato personaggio, protagonista di infinite scorribande nei luoghi magici dell'avventura. Fu amore a prima vista tra me e il capitano, e me ne accorsi dopo che, per caso, lessi il suo primo numero (anche se già invecchiato di una decina di anni): "Una ballata dal mare salato". Per gli adolescenti abituati agli strampalati, divertentissimi fumetti umoristici di Coccibill o Lucky Luke, questa era una sorpresa ricca di novità. E all'inizio neanche tutte gradevoli. L'oceano che presenta la storia, la cartina geografica per precisare i luoghi dell'avventura: puzzava di didattica e non potevo non guardarla con sospetto! Poi il protagonista che si faceva vedere a fumetto già iniziato in una posizione poco eroica (polsi e caviglie legate) ed apostrofato come "grosso maiale". Era chiaro, non si trattava di un fumetto scritto per giovani lettori, quello. Divenne nettare per appagare la mia fantasia assetata di viaggi! E cominciai a divorarmene avidamente. Per me Corto oggi, nonostante è tempo che abbia abbandonato i calzoncini a bermuda, appare tale e quale come prima: grandissimo, bello, sicuro, romantico. Una sorta di dio terrestre o marino. O ancora un supereroe interiore che magicamente trasforma un insuccesso in una virtù, perchè questo - il suo, il nostro - è un mondo che comunque non meriterebbe le sue vittorie. Poi, è il protagonista dell'attesa, degli appuntamenti mancati, delle scommesse vinte e non riscosse, degli amori rimpianti, e un po mi ci vedo.

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