mercoledì 11 maggio 2011

I RAGAZZI DELL'ALA "A". Trama e nota dell'autore

TRAMA
Valerio Montini è la voce narrante di questo libro. Di estrazione proletaria, Valerio vive insieme ad un gruppo di amici, tutti figli del Sessantotto ma di provenienza sociale ben diversa dalla sua, il periodo degli “Anni di piombo” in tutta la sua escalation rivoluzionaria più radicale, passando dalla storica battaglia di Valle Giulia, alla politicizzazione estremistica, sino ad arrivare alla clandestinità con tutte le cause che a questa lo hanno portato.
Lo scritto, dove invenzione e realtà storica procedono di pari passo, è scorrevole, ben strutturato, con un linguaggio che, specie nei dialoghi, cerca di avvicinarsi il più possibile a quello che era l’idioma utilizzato dai “rivoluzionari” dell’epoca. Il tutto abilmente contornato dai continui riferimenti a quelli che erano i costumi, le mode e soprattutto le musiche dei giovani del tempo le quali, queste ultime, vanno a costituire un romanzo nel romanzo: spesso una frase, un periodo od un capitolo vengono anticipati o conclusi dal testo dell’icona rocker di turno.
Un opera storica impregnata di utopia, idealismo e radical credo assolutamente da leggere… magari a lume di candela.

NOTA DELL'AUTORE
I personaggi di questo libro, come del resto i fatti narrati, non sono reali. Ciò che è reale è invece il contesto storico, varie ambientazioni e soprattutto i molti accenni a quelle che sono le vicende e le persone che hanno caratterizzato quel periodo storico della nostra Repubblica comunemente noto come gli “Anni di piombo”. Devo pur dire però che le storie riguardanti i protagonisti dello scritto sono simili alle tante vissute da centinaia o migliaia di giovani dell’epoca in questione. È un romanzo storico? Beh, questo non saprei dirvelo neanche io, visto che la Storia viene scritta sempre dai vincitori, ed i personaggi da me narrati hanno perso tutto: battaglie, identità, lavoro, libertà, o anche la propria vita. L’unica cosa che forse non sono riusciti a perdere (a dire il vero non molti di loro) è la dignità… ma il fato ha voluto che essi lottassero in un epoca in cui la dignità era l’ultima delle qualità necessarie per passare  alla Storia, e da eroi.
Prima che vi immergiate nella lettura una cosa è importante che io premetta: molte delle azioni compiute da questi personaggi sono spregevoli, incomprensibili ai più, e forse al limite della saviezza umana, ma almeno una cosa vorrei dire a loro discolpa, ovvero che sono stati condannati dal solito fato (ma non solo…) a trasformare la loro sensibilità in violenza… Ed anche qui questo non gli è stato di certo amico.

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